Buon Natale 2016


Ci sei Tu!

Il bambino nasce. Vado a vederlo. Cosa gli dirò quest’anno?

A Natale tutti gli possono parlare: qualcosa tutti gli dicono,

perché quand’egli nasce << nel mezzo della notte, si fa un gran silenzio, e alla Parola onnipotente che discende dalle sedi regali>> le poveri voci create

s’accostano e parlano.

Volete che non gli parlino il bue, l’asino, le pecore del presepio?

E la paglia del suo giaciglio non gli dirà nulla?

E gli angeli, non volete che gli portino il desiderio delle stelle e i sospiri della notte?

Un bambino non dà soggezione. Perfino i mendicanti

parlano ai bambini che incontrano per la strada: perfino

la gente che non sa o non osa rivolgere la parola ad anima

viva, davanti a un bambino si fa coraggio.

Un bambino non tradisce, un bambino non fraintende,

un bambino capisce ogni lingua. Egli non è ancora salito

sulla torre di Babele.

Capisco adesso perché l’Onnipotente si fa bambino:

perché l’onnipotenza si veste della più grande impotenza

e chiede a tutti e ha bisogno di tutto, anche di una stalla

abbandonata, del fiato di un asino, di un po’ di paglia.

Tutti vengono a vederlo: tutti gli vogliono parlare e

nessuno si fa annunciare.

Vorrei parlargli anch’io se non m’infastidisse la gente

che ha d’intorno; vorrei parlargli solo, cuore a cuore.

Aspetterò un poco: chissà che quel devoto che non la

smette mai, intanto finisca. Finalmente! Se ne va.

Non c’è più nessuno: è la mia volta.

Signore… Non ti chiedo nulla: mi basta che tu sia fra noi.

Noi possiamo divenire anche più cattivi, ma se tu resti,

anche questo grosso male passerà.

Signore, grazie! Mi sento meno male al cuore. Domani,

no, oggi. C’è già qualcosa di nuovo oggi: ci sei tu.

(Primo Mazzolari)