15 maggio

15°GIORNO 
Ave Maria.

Invocazione. – Maria, Madre di misericordia, pregate per noi!


DOMINIO SUL CORPO
Il secondo nemico spirituale è la carne, cioè il nostro corpo, ed è temibile perché è sempre con noi e può tentarci di giorno e di notte. Chi non avverte la ribellione del corpo contro l’anima? Questa lotta ha avuto principio dopo il peccato originale, ma prima non era così.
I sensi del corpo sono come tanti cani affamati, insaziabili; chiedono sempre; più ad essi si dà e più domandano. Chi vuole salvare l’anima, deve conservare il dominio sul corpo, cioè con la forza della volontà deve tenere a freno le voglie cattive, regolare tutto con la retta ragione, dando ai sensi solo ciò che è necessario e negando il superfluo, specialmente ciò che è illecito. Guai a chi si lascia dominare dal corpo e diviene schiavo delle passioni!
La Madonna, per singolare privilegio, ebbe un corpo verginale, poiché fu esente dalla colpa originale, e conservò sempre la perfetta armonia con il suo spirito.
I devoti della Vergine, se vogliono essere tali, devono sforzarsi di custodire immacolato il corpo; per riuscire vittoriosi nella quotidiana lotta dei sensi, invochino l’aiuto della Madre di misericordia. Non è possibile questa vittoria con le sole forze umane.
Come il giumento irrequieto ha bisogno della sferza e degli speroni, così il nostro corpo ha bisogno della verga della mortificazione. Mortificazione significa negare ai sensi non solamente ciò che Dio proibisce, ma anche certe cose lecite, non necessarie. Ogni piccola mortificazione o rinunzia contribuisce al nostro perfezionamento spirituale, ci premunisce contro le vergognose cadute morali ed è un atto di ossequio, alle Regina del Cielo, amante della purezza del nostro corpo.
È proprio dei devoti di Maria lo spirito di rinunzia.
In pratica, sforziamoci di coltivare la temperanza, evitando l’esagerazione nel mangiare e nel bere, negando alla gola tante ricercatezze e privandoci di qualche cosa. Quanti devoti della Madonna fanno digiuno al sabato, ovvero si astengono dal mangiare frutta fresca o dolci, oppure si limitano nel bere! Queste piccole rinunzie si offrano a Maria quali fiori profumati.
La custodia degli occhi ed anche dell’udito e dell’odorato è indice di dominio sul nostro corpo. Più che tutto è necessaria la mortificazione del tatto, evitando ogni libertà con sé e con gli altri. Quanti portano il cilicio o le catenelle e si danno anche la disciplina!
Le mortificazioni non fanno male alla salute, anzi la conservano. Sono i vizi e le intemperanze le cause della maggior parte delle malattie. I Santi più penitenti sono vissuti sino a tarda età; per convincersene, basta leggere la vita di Sant’Antonio Abate e di San Paolo, primo eremita.
In conclusione, pur considerando il nostro corpo come nemico spirituale, dobbiamo rispettarlo come vaso sacro, convinti che merita più rispetto del Calice della Messa, perché come questo, non solo trattiene il Sangue ed il Corpo di Gesù, ma se ne nutre con la Santa Comunione.
Sul nostro corpo ci sia sempre l’immaginetta della Madonna, medaglietta o abitino, che sia perenne richiamo della nostra figliolanza a Maria.
Procuriamo di essere giusti con noi stessi, cioè avere dell’anima nostra più cura che non del nostro corpo. Quante sollecitudini per questa carne, che dovrà divenire pascolo dei vermi nella tomba!


ESEMPIO

Il Padre Ségneri, nel suo libro « Il Cristiano istruito », riferisce che andò a confessarsi, a Roma, dal Padre Zucchi un giovane, carico di peccati contro la purezza. Il Confessore gli disse che solo la devozione alla Madonna avrebbe potuto liberarlo dalla cattiva abitudine; gli diede per penitenza: mattino e sera, nell’alzarsi e nel porsi a letto, recitare attentamente un’Ave Maria alla Vergine, offrendole gli occhi, le mani e tutto il corpo, con preghiera di custodirlo come cosa sua, e poi baciare tre volte la terra.
Il giovane con questa pratica cominciò a correggersi. Passati parecchi anni, dopo essere stato in giro per il mondo, volle incontrarsi a Roma con il suo antico Confessore e gli confidò che da anni non cadeva più in peccato contro la purezza, poiché la Madonna con quella piccola devozione gli aveva ottenuta la grazia.
Padre Zucchi in una predica raccontò il fatto. Lo ascoltava un capitano, che da molti anni aveva una cattiva pratica; propose anche egli di seguire quella devozione, per liberarsi dall’orribile catena del peccato. Riuscì a correggersi e cambiò vita. Ma dopo sei mesi egli, scioccamente fidandosi delle sue forze, volle andare a visitare l’antica casa pericolosa, proponendosi di non peccare.
Nell’accostarsi alla porta della casa ove correva pericolo di offendere Dio, si sentì da una forza invisibile respingere indietro e si trovò tanto lontano dalla casa quanto era lunga quella strada e, senza sapere come, si trovò vicino alla propria abitazione.
Il capitano riconobbe la evidente protezione della Madonna.

Fioretto. – Rispettare il proprio corpo ed il corpo altrui, come vaso sacro e Tempio dello Spirito Santo.

Giaculatoria. – O Maria, vi consacro il corpo e l’anima mia!

(Tratto dal libretto “Maria Regina e Madre di Misericordia” del Salesiano Don Giuseppe Tomaselli)