11 maggio

11° GIORNO
Ave Maria.

Invocazione. – Maria, Madre di misericordia, pregate per noi!


MARIA REGINA DEL PURGATORIO

Niente di macchiato può entrare in Cielo. Tutte le colpe devono essere riparate o in questa vita o nell’altra.
Il Purgatorio è l’anticamera del Paradiso; è li che le anime si purificano da ogni resto di peccato. Si scontano sino all’ultimo centesimo tutti i peccati veniali ed anche quelli mortali, di cui si avesse avuta l’assoluzione. Le pene espiatrici sono atroci, come si rileva da certe apparizioni di trapassati.
La Madonna è Madre di misericordia di coloro che sono nel Purgatorio e, come è Regina del Paradiso, così è pure Regina di quel regno di dolore. Brama alleviare le pene di quelle anime ed affrettarne l’ingresso in Cielo. Di ogni anima ha premura, in modo particolare delle sue devote.
Nella storia di un’anima privilegiata si legge: La misericordia di Dio mi trasportò misteriosamente in Purgatorio, affinché io soffrissi a veder soffrire e così riparare. Che pena a contemplare lo spasimo di una schiera sterminata di anime! Tutte erano rassegnatissime. All’improvviso uno splendore rischiarò quel luogo tenebroso; apparve la Regina del Cielo ammantata di gloria e tutte furono sollevate dalle loro pene; sembrava che nessuna più soffrisse. La Madonna prese con sé un’anima e la portò in Cielo. Io provai grande gioia, perché conoscevo quell’anima, avendola assistita in punto di morte. –
Come insegnano tanti Santi, la Vergine Santissima nelle sue feste libera dal Purgatorio un buon numero dei suoi devoti. San Pier Damiani, Dottore di Santa Chiesa, narra che la notte precedente la festa dell’Assunta, una moltitudine di persone andò nella Basilica di Santa Maria in Ara Coeli, sul Campidoglio. Fu riconosciuta una certa Marozia, morta da un anno. Costei disse: In occasione della festa dell’Assunzione la Regina del Cielo è discesa nel Purgatorio ed ha liberato me e moltissime altre anime, circa in numero della popolazione di Roma. –
Un dono particolare della Madonna ai suoi devoti è il Privilegio Sabatino, come fu rivelato a San Simone Stok. Chi usufruisce di. questo privilegio, il primo sabato dopo la morte può essere liberato dal Purgatorio.
Le condizioni sono: Portare l’Abitino della Madonna del Carmine, ovvero la medaglietta, con devozione; recitare ogni giorno qualche preghiera, secondo l’indicazione del Confessore o del Sacerdote
che impone l’Abitino; osservare bene la purezza, secondo il proprio stato.
A chi vuole onorare molto la Vergine, si raccomanda di fare l’Atto Eroico di carità, tanto caro a Maria. Si mettano nelle sue mani materne i meriti soddisfattori, affinché li applichi alle anime del Purgatorio, specialmente alle sue devote.
Quando preghiamo per i defunti, facciamo sempre particolare menzione dei devoti di Viaria.


ESEMPIO 

Santa Teresa d’Avila, mentre si disponeva un giorno a recitare il Rosario ad onore della Madonna, ebbe la visione del Purgatorio.
Vide quel luogo di espiazione sotto forma di un grande recinto, ove le anime soffrivano tra le fiamme.
Alla prima Ave Maria del Rosario, scorse un getto d’acqua, che dall’alto si riversava sul fuoco. In seguito, ad ogni Ave Maria appariva un nuovo getto d’acqua. Intanto le anime si refrigeravano ed avrebbero voluto che il Rosario si perpetuasse.
La Santa comprese allora la grande utilità della recita del Rosario.
In ogni famiglia si ricordano morti; in ogni famiglia dovrebbe esserci la pratica del Rosario quotidiano.

Fioretto. – Tutto il bene che si fa durante il giorno offrirlo per quell’anima del Purgatorio, che in vita fu più devota della Madonna.

Giaculatoria. – Da’, o Signore, il riposo eterno alle anime del Purgatorio!

(Tratto dal libretto “Maria Regina e Madre di Misericordia” del Salesiano Don Giuseppe Tomaselli)