TERZA SETTIMANA
LA MENTE E IL CUORE
«Insegnate a vedere la bellezza e la bontà della creazione e dell’uomo, che conserva sempre l’impronta del Creatore.
Ma soprattutto siate testimoni con la vostra vita di quello che comunicate». ( 7 giugno 2014)
- 15 NOVEMBRE: Io amo la scuola!
Perché amo la scuola? Proverò a dirvelo. Ho un‘immagine. Ho sentito qui che non si cresce da soli e che è sempre uno sguardo che ti aiuta a crescere. E ho l‘immagine del mio primo insegnante, quella donna, quella maestra, che mi ha preso a 6 anni, al primo livello della scuola. Non l‘ho mai dimenticata. Lei mi ha fatto amare la scuola. E poi io sono andato a trovarla durante tutta la sua vita fino al momento in cui è mancata, a 98 anni. E quest‘immagine mi fa bene! Amo la scuola, perché quella donna mi ha insegnato ad amarla. Questo è il primo motivo perché io amo la scuola. (10 maggio 2014)
- 16 NOVEMBRE: Non avere paura della realtà
Amo la scuola perché è sinonimo di apertura alla realtà. Almeno così dovrebbe essere! Ma non sempre riesce a esserlo, e allora vuol dire che bisogna cambiare un po’ l’impostazione. Andare a scuola significa aprire la mente e il cuore alla realtà, nella ricchezza dei suoi aspetti, delle sue dimensioni. E noi non abbiamo diritto ad aver paura della realtà! La scuola ci insegna a capire la realtà. Andare a scuola significa aprire la mente e il cuore alla realtà, nella ricchezza dei suoi aspetti, delle sue dimensioni. E questo è bellissimo! Nei primi anni si impara a 360 gradi, poi piano piano si approfondisce un indirizzo e infine ci si specializza. Ma se uno ha imparato a imparare, – è questo il segreto, imparare ad imparare! – questo gli rimane per sempre, rimane una persona aperta alla realtà! Questo lo insegnava anche un grande educatore italiano, che era un prete: Don Lorenzo Milani. (10 maggio 2014)
- 17 NOVEMBRE: Ama il bene, ama il bello… ama la vita!
Amo la scuola perché ci educa al vero, al bene e al bello. Vanno insieme tutti e tre. L’educazione non può essere neutra. O è positiva o è negativa; o arricchisce o impoverisce; o fa crescere la persona o la deprime, persino può corromperla. E nell‘educazione è tanto importante quello che abbiamo sentito anche oggi: è sempre più bella una sconfitta pulita che una vittoria sporca! Ricordatevelo! Questo ci farà bene per la vita. Diciamolo insieme: è sempre più bella una sconfitta pulita che una vittoria sporca. Tutti insieme! È sempre più bella una sconfitta pulita che una vittoria sporca!
La missione della scuola è di sviluppare il senso del vero, il senso del bene e il senso del bello. E questo avviene attraverso un cammino ricco, fatto di tanti “ingredienti”. Ecco perché ci sono tante discipline! Perché lo sviluppo è frutto di diversi elementi che agiscono insieme e stimolano l‘intelligenza, la coscienza, l’affettività, il corpo, eccetera. Per esempio, se studio questa Piazza, Piazza San Pietro, apprendo cose di architettura, di storia, di religione, anche di astronomia – l‘obelisco richiama il sole, ma pochi sanno che questa piazza è anche una grande meridiana.
In questo modo coltiviamo in noi il vero, il bene e il bello; e impariamo che queste tre dimensioni non sono mai separate, ma sempre intrecciate. Se una cosa è vera, è buona ed è bella; se è bella, è buona ed è vera; e se è buona, è vera ed è bella. E insieme questi elementi ci fanno crescere e ci aiutano ad amare la vita, anche quando stiamo male, anche in mezzo ai problemi. La vera educazione ci fa amare la vita, ci apre alla pienezza della vita! ( 10 maggio 2014 )
- 18 NOVEMBRE: Intelligenza “magnanima” (cioè “dall’animo grande”)
Seguendo ciò che ci insegna sant‘Ignazio, nella scuola l‘elemento principale è imparare ad essere magnanimi. La magnanimità: questa virtù del grande e del piccolo (Non coerceri maximo contineri minimo, divinum est), che ci fa guardare sempre l’orizzonte. Che cosa vuol dire essere magnanimi? Vuol dire avere il cuore grande, avere grandezza d’animo, vuol dire avere grandi ideali, il desiderio di compiere grandi cose per rispondere a ciò che Dio ci chiede, e proprio per questo compiere bene le cose di ogni giorno, tutte le azioni quotidiane, gli impegni, gli incontri con le persone; fare le cose piccole di ogni giorno con un cuore grande aperto a Dio e agli altri. È importante allora curare la formazione umana finalizzata alla magnanimità. La scuola non allarga solo la vostra dimensione intellettuale, ma anche umana. (7 giugno 2013)
- 19 NOVEMBRE: Ricorda che il cuore misericordioso non è un cuore debole
La sofferenza dell‘altro costituisce un richiamo alla conversione, perché il bisogno del fratello mi ricorda la fragilità della mia vita, la mia dipendenza da Dio e dai fratelli. Se umilmente chiediamo la grazia di Dio e accettiamo i limiti delle nostre possibilità, allora confideremo nelle infinite possibilità che ha in serbo l‘amore di Dio. E potremo resistere alla tentazione diabolica che ci fa credere di poter salvarci e salvare il mondo da soli.
Per superare l‘indifferenza e le nostre pretese di onnipotenza, vorrei chiedere a tutti di vivere un percorso di formazione del cuore.
Avere un cuore misericordioso non significa avere un cuore debole. Chi vuole essere misericordioso ha bisogno di un cuore forte, saldo, chiuso al tentatore, ma aperto a Dio. Un cuore che si lasci compenetrare dallo Spirito e portare sulle strade dell’amore che conducono ai fratelli e alle sorelle. In fondo, un cuore povero, che conosce cioè le proprie povertà e si spende per l’altro.
Per questo, cari fratelli e sorelle, desidero pregare così con voi Cristo: “Fac cor nostrum secundum cor tuum“: “Rendi il nostro cuore simile al tuo“. Allora avremo un cuore forte e misericordioso, vigile e generoso, che non si lascia chiudere in se stesso e non cade nella vertigine della globalizzazione dell’indifferenza. (4 ottobre 2014)
- 20 NOVEMBRE: Che cosa c’è nel tuo cuore?
Una volta, i discepoli di Gesù mangiavano grano, perché avevano fame; ma era sabato, e il sabato non si poteva mangiare il grano. E lo prendevano, facevano così [strofina le mani] e mangiavano il grano. E i farisei hanno detto: “Ma guarda cosa fanno! Chi fa questo, va contro la legge e sporca l‘anima, perché non compie la legge!“. E Gesù rispose: “Non sporca l’anima quello che noi prendiamo da fuori. Sporca l’anima quello che viene da dentro, dal tuo cuore“.
E credo che ci farà bene, oggi, pensare non se la mia anima è pulita o sporca, ma pensare cosa c’è nel mio cuore, cosa ho dentro, che io so di avere e nessuno lo sa. (16 febbraio 2014)
- 21 NOVEMBRE: Sei sincera/sincero con te stesso?
Dire la verità a noi stessi: e questo non è facile! Perché noi sempre cerchiamo di coprirci quando vediamo qualcosa che non va bene dentro di noi, no? Che non venga fuori, no? Cosa c’è nel nostro cuore: c’è amore? Pensiamo: io amo i miei genitori, i miei figli, mia moglie, mio marito, la gente del quartiere, gli ammalati?… amo? C’è odio? Io odio qualcuno? Perché tante volte noi troviamo che c’è odio, no? “Io amo tutti tranne questo, questo e questa!“. Questo è odio, no? Che cosa c’è nel mio cuore, perdono? C’è un atteggiamento di perdono per quelli che mi hanno offeso, o c’è un atteggiamento di vendetta – “me la pagherai!“. Dobbiamo domandarci cosa c’è dentro, perché questo che è dentro viene fuori e fa il male, se è male; e se è buono, viene fuori e fa il bene. Ed è tanto bello dire la verità a noi stessi, e vergognarci quando ci troviamo in una situazione che non è come Dio la vuole, non è buona; quando il mio cuore è in una situazione di odio, di vendetta, tante situazioni peccaminose. Come è il mio cuore? (16 febbraio 2014)
RINNOVA, SIGNORE,
LE NOSTRE MENTI E I NOSTRI CUORI
IN VISTA DELLA PACE
Signore Dio di pace, ascolta la nostra supplica!
Abbiamo provato tante volte e per tanti anni
a risolvere i nostri conflitti con le nostre forze
e anche con le nostre armi;
tanti momenti di ostilità e di oscurità;
tanto sangue versato; tante vite spezzate;
tante speranze seppellite…
Ma i nostri sforzi sono stati vani.
Ora, Signore, aiutaci Tu!
Donaci Tu la pace, insegnaci Tu la pace,
guidaci Tu verso la pace.
Apri i nostri occhi e i nostri cuori
e donaci il coraggio di dire:
“mai più la guerra!”;
“con la guerra tutto è distrutto!”.
Infondi in noi il coraggio
di compiere gesti concreti per costruire la pace.
Signore, Dio di Abramo e dei Profeti,
Dio Amore che ci hai creati e ci chiami
a vivere da fratelli, donaci la forza
per essere ogni giorno artigiani della pace;
donaci la capacità di guardare con benevolenza
tutti i fratelli che incontriamo sul nostro cammino.
Rendici disponibili ad ascoltare
il grido dei nostri cittadini che ci chiedono
di trasformare le nostre armi in strumenti di pace,
le nostre paure in fiducia
e le nostre tensioni in perdono.
Tieni accesa in noi la fiamma della speranza
per compiere con paziente perseveranza
scelte di dialogo e di riconciliazione,
perché vinca finalmente la pace
E che dal cuore di ogni uomo
siano bandite queste parole:
divisione, odio, guerra!
Signore, disarma la lingua e le mani,
rinnova i cuori e le menti,
perché la parola che ci fa incontrare
sia sempre “fratello”,
e lo stile della nostra vita
diventi: shalom, pace, salam!
Amen.
8 giugno 2014
MEDITANDO LA MIA SETTIMANA EDUCAZIONE DEL CUORE
Nessuno di noi cresce e si sviluppa soltanto emotivamente o intellettualmente: il cuore e la mente devono camminare insieme anche nel percorso spirituale e di fede. All‘attenzione a questo fondamentale binomio papa Francesco ci invita nella terza settimana di questo breve percorso. Il bello, il bene, il vero compongono in noi e in coloro che amiamo e verso i quali abbiamo responsabilità educativa l‘armonia della vita fisica e interiore.
I sette inviti
- Io amo la scuola!
- Non avere paura della realtà
- Ama il bene, ama il bello… ama la vita!
- Intelligenza “magnanima” (cioè “dall‘animo grande”)
- Ricorda che il cuore misericordioso non è un cuore debole
- Che cosa c’è nel tuo cuore?
- Sei sincera/sincero con te stesso?
LE MIE RIFLESSIONI