Festa S. Giuseppe da Leonessa: 4 febbraio 2018

Nel Santuario della Madonna di Pietraquaria i fedeli imparano a conoscere la vita di san Giuseppe: il suo coraggio nel perorare la causa degli schiavi nel Porto di Costantinopoli, con la condanna alla morte attraverso la pena del gancio e la sua liberazione per intervento divino; la sua predicazione, il suo impegno sociale verso i poveri e i malati, i suoi numerosi miracoli che lo hanno sempre accompagnato nel suo contatto con la gente che incontrava!

Questi sono stati gli argomenti sviluppati nel triduo di preparazione alla sua festa qui nel Santuario di Pietraquaria. Argomenti pieni di fascino di un Santo, purtroppo, poco conosciuto ma che attirano, per fortuna, la curiosità in coloro che lo avvicinano per la prima volta, e l’amore e il fascino per coloro che puntualmente gremiscono il Santuario il 4 di febbraio, giorno della sua Festa.

E’ un santo di grande attualità oggi, proprio per la sua predicazione, ai suoi tempi, in dimensione sociale. In tema di attualità del nostro santo sarebbe interessante e stimolante la lettura e la riflessione del Capitolo IV della Esortazione Apostolica Evangelii Gaudium di Papa Francesco. In particolare i numeri 178 e 187.

La prima: “Dal cuore del Vangelo riconosciamo l’intima connessione tra evangelizzazione e promozione umana, che deve necessariamente esprimersi e svilupparsi in tutta l’azione evangelizzatrice”.

La seconda: “Ogni cristiano e ogni comunità sono chiamate ad essere strumenti di Dio per la liberazione e la promozione dei poveri, in modo che essi possono integrarsi pienamente nella società: questo suppone che siamo docili e attenti ad ascoltare il grido del povero e soccorrerlo”. Conoscendo la predicazione e l’impegno sociale di san Giuseppe da Leonessa, ho avuto quasi la sensazione che Papa Francesco lo conoscesse e stesse parlando e descrivendo, a distanza di quattro secoli, la sua vita di evangelizzatore e del suo impegno sociale! San Giuseppe da Leonessa non possedeva nulla, eppure riusciva ad accontentare tutti specialmente attraverso la creazione dei Monti Frumentari dovunque lui si recava a predicare. I Monti Frumentari sono il superamento dei Monti di Pietà perché questi richiedevano la restituzione del grano alla fine dell’anno, il lascito di un pegno e una rata finale.

San Giuseppe era dotto e preciso, conosceva i vari problemi legati al mondo economico del suo tempo ma, prima di tutto era un predicatore che viveva tra gente al di sotto della normalità, tra poveri che di più poveri non se ne trovavano. I Monti di Pietà erano delle banche vere e proprie dove si poteva andare a chiedere ma alla fine bisognava restituire il tutto!

Tutto ciò non convinceva San Giuseppe perché i Monti di Pietà erano un lusso per i suoi poveri che, per il loro grado di povertà, non potevano accedervi o perché non possedevano i pegni, o poiché non avevano da pagare le tasse o, cosa più drammatica, non erano sicuri di poter restituire a fine anno! La maggior parte lottavano per la sopravvivenza.

Da qui lo sforzo grande che portò ai Monti Frumentari!

Quante famiglie, scampate alla morte per la fame, hanno ringraziato Dio per coloro che si sono prodigati in quest’opera! Il povero contadino poteva accedere a prelevare la quantità di grano che lui riteneva necessario per la sua famiglia: a fine anno, se il raccolto lo permetteva, perché era abbondante, restituiva il grano preso, altrimenti non aveva nessun obbligo di restituzione!

San Giuseppe da Leonessa, come tutti coloro che hanno predicato e incarnato il Vangelo dell’amore, compreso Papa Francesco, non sono eccezioni, eroi o geni fuori da un contesto generale appiattito, ma sono espressione, perché dotati di una marcata sensibilità a favore dei poveri, di una Chiesa, anche la nostra, impegnata a riformarsi evangelicamente con radicalità e concretezza.

Questi pensieri li ho sviluppati ai fedeli che gremivano il nostro Santuario della Madonna di Pietraquaria nella Santa Messa delle ore 17.00, il 4 febbraio ma ho voluto parteciparli anche a voi, devoti e amici della Madonna di Pietraquaria e della Confraternita, e a tutti coloro, sempre più numerosi, che visitano il nostro Sito.

Due cose non posso parteciparvi: i canti bellissimi eseguiti durante la santa Messa dal Coro Polifonico Padre Francesco Lolli di Magliano e la squisita minestra con le fave, a ricordo dei numerosi miracoli operati dal nostro Santo con le fave, servita per tutti davanti al Santuario e amorevolmente preparata dall’amico Antonio del Ristorante il Palentino!

Un grazie a tutti a nome di San Giuseppe da Leonessa!

Pace e gioia 

P. Orante Elio D’Agostino